Mentre ci avviamo all’inverno e qualcuno già volge lo sguardo al nuovo anno, nel campo vinicolo si conclude la vendemmia e si prepara il vino. È un momento di bilanci, mentre ci si prepara a tempi più lenti e a serate più lunghe e riposanti. Anche nella nostra vinicola, sul finire di novembre, ci prepariamo, sopratutto ci prepariamo a celebrare (e lo facciamo sempre con tanto affetto) il nostro rosso: il Lucerno.
Un vino che strutturiamo noi con un blend unico. (Link)
Questo nome, Lucerno, l’abbiamo meditato a lungo: un po’ l’abbiamo pensato in relazione e in contrasto con la Lugana, giocando sul maschile e il femminile di queste cittadine che si affacciano sul lago; un po’, però, l’abbiamo scelto perché richiama all’idea di luce, di nuovo, di nascita.
E così il Lucerno, oltre che di profumi e sapori, si carica anche di suggestioni, di miti e di narrazioni bibliche.
Non è un caso che di solito è pronto per l’otto dicembre, giorno dell’Immacolata, che (sia per credenti che per non credenti) riporta alla memoria la luce e la nascita. Quest'anno per motivi vari anticiperà al 6 dicembre!
Come tutti i vini, il Lucerno è unico e cambia di anno in anno: perché è l’uva a cambiare, a seconda della stagione che l’ha maturata. Ma cambia anche perché, di anno in anno, lo bilanciamo in modo un po’ diverso, per ottenere il miglior risultato, almeno al nostro palato.
Per rendere ancora più prezioso questo vino, che in Vinicola consideriamo il nostro “bambino”, lo celebriamo con una serata En Primeur. Link
E se siete curiosi di scoprire (per chi non lo sapesse) cosa significhi En Primeur, sappiate che è una degustazione pre-imbottigliamento, detto in due parole; se invece volete approfondire, cliccate sulla parola e troverete un post che vi spiega tutto – o quasi.
Ad ogni modo, vi aspettiamo il 28 in vinicola con i calici pronti per brindare.
Giuseppe Branca
