Ci sono dei film che hanno come protagonista il vino o sono ambientati tra vigne, enoteche e cantine... Molti di questi sono americani e sono ambientati nella bella California e descrivono inevitabilmente un mondo vitivinicolo diverso da quello italiano.
Uno dei più bei film di sempre di questo tipo è Sideways del 2004, ormai un po’ datato ma sempre attuale, perché tra vigneti e cantine si narrano le vicende di due uomini di quarant’anni che fanno i conti con il loro cammino lungo la vita. Il vino è l’unione e il fil rouge che collega le loro vicende e, certo, è protagonista, ma non restituisce – almeno a parer mio – l’atmosfera del vino. Perché il vino, nella nostra tradizione, è molto più di un alimento, o di un lavoro: è uno stile di vita.
A volte credo di capire le persone da come bevono il vino. Forse la mia è una deformazione professionale, non so, però mi capita di pensarlo ...
Ultimamente mi è capitato di vedere il film "Come ti muovi, sbagli". Ecco in quel film il vino non è protagonista (anzi, sta certo sullo sfondo) ma mi ha colpito come Gianni Di Gregorio, che oltre a essere il protagonista è anche il regista del film, riesce a rappresentare il vino nella sua semplicità e nella sua vita quotidiana.
Un bicchiere di vino è qui descritto come un momento per sé, passato a pensare e fantasticare, è un momento al bar in compagnia degli altri clienti, è un modo per passare la serata in amicizia ed è anche un brindisi per suggellare un incontro.
Chiudo qui con questi due film che consiglio entrambi, perché entrambi belli e che ci raccontano storie vere, emozionanti, senza sbavature e in cui sullo sfondo fa capolino il vino. Un vino bevuto in eleganti cantine tra campagne a perdita d’occhio, o al bar sotto casa, ma sempre un vino denso di contenuti.
Allora in alto i calici!
Giuseppe Branca
 
