L'altro giorno mentre spostavo una vecchia cassapanca di famiglia ho trovato una scatola colma di lettere, biglietti e quaderni. Incuriosito ho iniziato a leggere e ho scoperto una ricca corrispondenza intercorsa tra il mio bisnonno Francesco Branca e sua moglie Maria.
Molte di queste lettere e alcune pagine del diario raccontano di vino e della vinicola. Così ho deciso di trascrivere un po' di queste storie, alcune delle quali ho trovato davvero affascinanti. Non so quanto ci sia di vero e quanto sia inventato, il bisnonno che non ho mai conosciuto (padre di mio nonno che era un ragazzo del '99!) era noto per la sua favella e la voglia di raccontare storie.
Leggendo questi scritti mi rendo conto che è davvero tanto tempo che noi Branca vendiamo e commerciamo vino, dalla seconda metà del 1800... Tante cose sono cambiate, mentre altre sono rimaste intatte.
Ecco a voi la storia del "Il vino e l'usignolo". E' un piccolo brano tratto da una lettera che Francesco scriveva ad Maria durante uno dei suoi lunghi soggiorni trascorsi al sud, quando lasciava lei e otto figli per recarsi in Puglia e in Sicilia a scegliere i vini da comprare per la Vinicola.
"Cara Maria, qui la vita e il lavoro sono molto diversi, tutto scorre a ritmo lento ed è dettato dalla stagione, del clima e dell'orario del sole... Le persone che incontro sono spesso semplici e sembrano in pace con ciò che fanno. Se il mio ospite non mi accompagnasse in giro non capirei nulla, perché il dialetto che tutti parlano, è molto, molto diverso dal nostro e dall'Italiano, lingua quest'ultima parlata da pochi. Ma le persone si capiscono anche dagli occhi, dagli sguardi dalle espressioni...
I braccianti iniziano a lavorare alle tre e mezzo e vanno avanti fino alle dieci quando il sole diventa molto potente. Allora si fa una pausa e si mangia pane e caciotta all'ombra di lecci e olivi. Anche il pane è molto diverso, ha una crosta molto dura ed è particolarmente adatto ad una lunga conservazione... Tra i braccianti ci sono anche le donne che non solo arrivano per portare il pasto, ma aiutano anche a raccogliere l'uva, le olive, i pomodori e insomma tutto quello che si coltiva.(...)
Dopo una lunga pausa il lavoro riprende un po' dopo le cinque quando il sole è sceso e non arreca più intenso disturbo. Sul finire del giorno arriva in fondo ad un particolare filare un usignolo.
Poi si mette in cima ad un olivo che cresce vicino alla vigna e canta quasi per salutare la giornata che si conclude serena, una giornata trascorsa a lavorare in modo vigoroso.
I mie ospiti mi hanno accolto in una camera molto bella completa di tavolo dove mi hanno fatto trovare fogli e inchiostro così che possa scrivervi di ciò che faccio e del vino.
Tutto procede bene e alla fine della settimane si celebrerà la festa che dichiara finita la vendemmia per questo anno... In vinicola tutto procede? Il tecnico è arrivato? Ha svolto per bene il suo lavoro? Sai quanto sia bravo e quanto vada controllato..."
Sperando che questo piccolo brano vi sia piaciuto, vi lascio ad una serata all'insegna della pace. In alto i calici e un brindisi alla vita.
Giuseppe Branca