Non si conoscono esattamente le origini della Befana.
Ci sono molte leggende che si intrecciano e ci riportano a questa strana e vecchia signora, che come Babbo Natale arriva di notte, non si vede ma lascia dietro di sé doni e dolci ai bambini buoni, mentre a quelli più monelli lascia carbone pur sempre dolce...
La religione l'ha "accettata" e ripresa nella sue tradizioni tutto sommato in tempi recenti, ma la Befana, come molte altre tradizioni, esiste e si festeggia da molto, molto tempo prima.
Certamente è ben più anziana del caro e popolarissimo Babbo Natale.
Pare che questa vecchina, dall'aspetto poco rassicurante, sia la personificazione propiziatoria dell'abbondanza. E' colei che con il suo volo magico e notturno sparge nei campi coltivati che apparentemente riposano, fertilità per i futuri raccolti.
Non è un caso che la sua festa si celebri subito dopo il solstizio d'inverno.
Come il suo cugino più "matto", il Carnevale, anche la Befana segna il passaggio di una stagione.
L'inverno a lei, la primavera al Carnevale.
Brutta, vecchia, con le scarpe tutte rotte (quindi povera) la Befana pare essere, o rappresentare, una strega.
Un po' buona, e un po' cattiva passa e lascia doni, caramelle, mandarini, frutta serra (dipende dalla tradizione locale) e se ne va nella notte buia a cavallo del mezzo, anch'esso povero, un po' ridicolo e un po' sporco: una vecchia scopa di saggina.
Se al pur sempre gentile Babbo Natale lasciamo latte e biscotti, la Befana apprezza (secondo tradizione) un buon bicchiere di vino.
E io cerco di immaginare e mi chiedo: ma che vino potrà piacere a questa vecchina? (che personalmente trovo molto simpatica).
Credo che possa gradire un buon bicchiere di Sangue di Giuda dolce e rosso di passione. In una notte di duro e intenso lavoro penso proprio possa far piacere!
Giuseppe Branca