Profumo di vini e vini aromatici: qual é la differenza?



Ma che differenza c’è tra il profumo e l’aroma? 

A volte mi viene rivolta questa domanda, in modo diretto, altre volte invece capisco, o forse meglio intuisco, che c’è un po’ di confusione tra le due parole. Parole che ovviamente corrispondono a due differenti concetti, a due caratteristiche del vino distinte.


Vini aromatici 


Iniziamo col dire che i vini aromatici sono solo quattro, mentre i profumi dei vini sono tantissimi, per non dire infiniti. Lo stesso vino infatti può “contenere” in sé più e più profumi. 


Stabiliamo anche che i vini aromatici in Italia sono: il Moscato, la Malvasia, il Gewürztraminer e l’unico rosso aromatico, tra gli aromatici, è il Brachetto, un vino molto particolare. 


L’aroma di questi vini è insito nell’acino e si concentra in particolare nella parte esterna del chicco, più esattamente vicino alla zona della buccia. 


Se vi capita di mangiare queste uve, sono certo che potrete riconoscerne l’aroma che è tipico e riconoscibile anche nel vino corrispondente.


A questo punto possiamo anche sottolineare che l’aroma è spontaneo, naturale, cioè deriva direttamente della caratteristica del frutto. 


Mentre il profumo del vino, o i profumi del vino, si creano, si sommano, si compongono durante la lavorazione. Scendendo più nel dettaglio possiamo anche aggiungere che il profumo si sviluppa durante la fermentazione.


Infine sottolineo anche che l’aroma è una caratteristica primaria del vino, mentre il profumo è una caratteristica secondaria. Insomma è un aspetto che possiamo riconoscere e distinguere in un secondo momento.

 


Non voglio raccontarvi altre ancora, perché come mi piace sempre ribadire il vino è una materia su cui si potrebbe parlare e teorizzare moltissimo, ma a parer mio va sopratutto bevuto (con moderazione!). 

 

Vi aspetto allora il 25 maggio a Profumo di vino, con calice in mano e la voglia di scoprire i profumi e l’aroma. 


Giuseppe Branca