Il Natale si avvicina


Moscato d'Asti


Il Natale si avvicina e sulle nostre tavole, in tutte le tavole, o quasi, troviamo due vini il Moscato e lo Spumante.

Oggi vi voglio raccontare un po' della lunga, lunga storia del Moscato. 

E quando saremo più vicini alle feste di Capodanno, per chi vorrà, scriverò un post sullo Spumante, o meglio gli Spumanti. 


Da dove partire per parlarvi del Moscato? 


E’ difficile trovare un punto di partenza perché personalmente, come credo molti di voi, ho tantissimi ricordi legati al Moscato. Il primo vino che si assaggia…

A casa nostra, come ovvio, il vino non mancava mai, ma a Natale appariva il Moscato, principe indiscusso, da bere con l’immancabile Panettone. 

E visto che era dolce, che ha pochi gradi, quasi mai ne ha più di 5, era concesso anche a noi bambini*… 


Il Moscato nei miei ricordi si lega indissolubilmente alle feste, e alla dolcezza in tutti i sensi… E' un vino speciale e anche un po’ magico.




Moscato dolce e Panettone



La storia 

 

Le uve del Moscato sono partite da molto, molto lontano, un po’ come i Re Magi… 

Qualche studioso colloca l’origine di quest’uva da sapore particolarmente zuccherino, in Siria. Certo è che si coltivava fin dall’antica Grecia, e che i romani, sempre attenti ad importare il meglio dei territori occupati, lo coltiva in patria, e lo ribattezza con il nome di uva apianae (dal latino lapes: uva così dolce da attirare le api).   


Oggi contiamo ben sessantacinque “Moscati” riconosciuti che si coltivano in diverse parti d’Italia: dal Trentino Alto Adige, fino alle isole della Sicilia. 

Il Moscato più importante è certo quello Bianco e il più famoso è quello d'Asti coltivato in cinquantadue comuni tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo. L’eccellenza, delle eccellenze, per il Moscato si colloca nella Valle Belbo che non è una valle particolarmente bella da vedere, ma produce un vino egregio.  


Come si produce? 


Il Moscato del Piemonte ha una tradizione anche per il metodo di  produzione. Alla fine del Cinquecento un certo Giovan Battista Croce ha inventato un metodo di coltivazione e di produzione che ancora oggi porta il suo nome, e ancora oggi, viene seguito anche se come ovvio si è modernizzato. 


Detto questo spero che quest’anno non mancherà un buon Moscato per finire in dolcezza un pranzo colmo di allegria.


* Per quanto dolce e buono, non fate bere i bambini! C’è un tempo per ogni cosa…


Giuseppe Branca