Un pò di storia.
Nel 1200 il re Bela IV ricevette visite da gente arrivata dal Friuli che in dono portavano viti di un’uva poi piantata in terra ungherese. Quest’uva prese il nome da un torrente che rappresentava la regione e dove, appunto, le prime viti furono piantate.
Le carte e le mappe dell’epoca confermano che il torrente simbolo dell’incontro storico si chiamava “Toccai”.
Le talee portate dai friulani e messe a dimora dagli ungheresi si chiamavano “furmint”:lo stesso vitigno che oggi in Ungheria è conosciuto come “tocaji” o “tocai”, nulla ha a che vedere con l’italiano tocai, che ora porta il nome di “friulano”.
Siamo di fronte, quindi, a un doppio errore che vede contrapporre al vero “tocai friulano” il “furmint” che oltre a essere un altro vitigno è stato portato in Ungheria proprio dagli stessi friulani.
Rimane comunque il fatto della assoluta differenza tra questi due protagonisti storici e dell’assoluta originalità del “Tocai Friulano” che oggi trovate in etichetta col nome di Friulano.
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